Il Vin Santo
Il tempo regala all'uva la sua dolcezza più autentica.
Il Vin Santo è un dono prezioso che la Toscana fa a chi ha il privilegio di visitarla.
È un vino dolce, aromatico dai sentori speciali che si produce da uva appassita, secondo tecniche che
si perdono nella notte dei tempi e che non sono mai sostanzialmente mutate.
Fin da prima del II secolo a.C. si ha notizia di vini particolari dolcificati con miele e spezie ma anche
ottenuti da uve appassite.
Dalle regioni caucasiche e dall’oriente mediterraneo attraverso la Grecia e Roma, questa tipologia di
vino è giunta al medioevo, durante il quale in Toscana ha trovato una speciale terra di elezione. Qui
ha conosciuto una progressiva e capillare diffusione, dalle grandi famiglie nobiliari alla più modesta
famiglia contadina. È diventato il vino della gentilezza e della festa, che si usava offrire, spesso assai
parcamente, in occasioni di visite di ospiti, conoscenti o amici, in segno di cortese simpatia e cordiale
accoglienza.
Si ottiene da uve raccolte a fine settembre, fatte appassire per alcuni mesi, quindi spremute. Il liquido
ottenuto, molto zuccherino, viene messo in appositi piccoli recipienti di legno, detti caratelli, che
vengono immediatamente sigillati. Nei caratelli che contengono le “Madri” (lieviti specifici che si
autoselezionano naturalmente) avviene un lentissimo processo di fermentazione e maturazione per
un periodo minimo di tre, cinque, sei anni a seconda delle tipologie.
Invecchiamenti più prolungati aumentano la qualità, le note di pregio e il prestigio del Vin Santo.
L’intero processo non prevede nessun intervento enologico ed è totalmente spontaneo.
I nostri caratelli, alcuni dei quali hanno circa un secolo di vita, vengono conservati nella Vinsantaia,
un locale particolarmente suggestivo che, come tradizione vuole, si trova nella zona della cantina più
esposta alle variazioni di temperatura.